1. 2016 Appalti Consip, il verbale dell’amico dell’ex premier: “Anche Renzi sapeva dell’indagine”
    Non c’è pace a Rignano. Filippo Vannoni, il presidente di Publiacqua fa il nome dell'ex presidente del Consiglio ai pm di Napoli: “Matteo sapeva dell’esistenza dell’

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    di Marco Lillo
    By Amolaconcretezza il 27 Dec. 2016
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    Anche Matteo Renzi sapeva dell’indagine segreta (si fa per dire) sulla Consip, la centrale di acquisto della Pubblica amministrazione. A tirare in ballo il segretario del Pd nella fuga di notizie che fa tremare il governo non è un funzionario amico del M5s o un burocrate con simpatie per Bersani e Speranza.


    Il braccio destro di Renzi, già sottosegretario alla Presidenza del consiglio, attuale ministro allo sport e aspirante alla delega sui servizi segreti con Gentiloni, è indagato a seguito delle dichiarazioni del suo amico Luigi Marroni. L’ex assessore alla sanità della Regione Toscana, promosso da Renzi a capo della Consip, nel suo esame come persona informata dei fatti, ha tirato in ballo anche il generale dei carabinieri Emanuele Saltalamacchia, comandante della Legione Toscana, indagato per le stesse ipotesi di reato.

    A far partire gli accertamenti che hanno portato a indagare tre persone, oltre a Lotti e Saltalamacchia c’è anche il comandante generale dell’Arma dei carabinieri Tullio Del Sette, è stata una bonifica contro le microspie. L’amministratore della Consip, la centrale acquisti della pubblica amministrazione italiana, Luigi Marroni, poche settimane fa incarica una società di rimuovere eventuali cimici dai suoi uffici. La caccia va a segno. Le microspie vengono rimosse, Marroni e compagni azionano mentalmente il rewind, cercano di pensare a discorsi, incontri e parole dette.

    Martedì i carabinieri del Noe e i finanzieri del Nucleo di polizia tributaria di Napoli entrano in via Isonzo per acquisire i documenti in Consip per l’inchiesta relativa al più grande appalto in corso in Europa, il facility management 4, una torta enorme da 2,7 miliardi di euro divisa in lotti, tre dei quali prossimi a finire anche alle società di Alfredo Romeo. Lo stesso giorno i pm Henry John Woodcock, Celeste Carrano ed Enrica Parascandolo sentono a sommarie informazioni anche l’ad Marroni: all’inizio minimizza, ma quando intuisce che i pm potrebbero avere elementi precisi, grazie a pedinamenti e intercettazioni ambientali, fa i nomi.


    Dice di avere saputo dell’indagine dal presidente di Consip Luigi Ferrara che a sua volta era stato informato dal comandante Tullio Del Sette. Poi aggiunge altri nomi. I più importanti sono Lotti e il generale Emanuele Saltalamacchia, suoi amici. Entrambi lo avrebbero messo in guardia dall’indagine che ora si scopre essere imbarazzante per Tiziano Renzi. Entrambi sono amici di Matteo Renzi. Entrambi sono indagati. Sembra difficile immaginare una corsa a chi avvertiva la Consip dell’indagine. Stiamo parlando del comandante e di uno dei generali più stimati del Corpo, oltre che del sottosegretario più vicino all’ex premier, l’uomo incaricato di tenere per lui i rapporti più delicati con le forze di polizia. Sembra davvero difficile immaginarli intenti a svelare il segreto di un’indagine. Però la bonifica c’è stata ed è andata a segno.

    L’indagine richiederà alla Procura di Roma estrema ca...

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